Artrosi all’anca: come si manifesta e come trattarla senza intervento chirurgico

L’artrosi all’anca, detta anche coxartrosi, consiste in una patologia che colpisce l’articolazione dell’anca appunto, provocando la progressiva degenerazione della cartilagine articolare.

Si distinguono due forme differenti di artrosi:

  • Primaria, che si sviluppa principalmente a causa dell’età avanzata;
  • Secondaria, scatenata in genere da traumi che predispongono a una degenerazione precoce della cartilagine.

I sintomi dell’artrosi all’anca tendono a peggiorare nel tempo. Il trattamento tempestivo di questa condizione, dunque, è fondamentale per rallentare il più possibile i sintomi ed evitare che la patologia abbia conseguenze invalidanti sulla vita del paziente.

Quando l’artrosi arriva ad una fase avanzata, infatti, si rende necessaria la sostituzione dell’articolazione con una protesi d’anca. Questa soluzione consente al paziente di eliminare la sintomatologia dolorosa e di recuperare la sua capacità di movimento, tornando a vita una vita senza più limitazioni funzionali.

Esaminiamo i sintomi iniziali, gli esercizi utili, e le opzioni per curare l’artrosi all’anca senza ricorrere al trattamento chirurgico e dunque alla sostituzione protesica dell’anca.

Artrosi all’anca: sintomi

Sebbene possano variare da paziente a paziente, i sintomi più comuni della coxartrosi includono rigidità e dolore nella zona dell’anca.

Inizialmente, il dolore può essere lieve e tende a manifestarsi durante l’attività fisica, ma col passare del tempo può diventare più persistente e influenzare le più semplici attività quotidiane, come camminare, salire le scale o alzarsi da una sedia.

La graduale riduzione dei movimenti e la sensazione di scricchiolio dell’articolazione possono essere segni precoci di questa condizione.

Durante le prime fasi di sviluppo della patologia, il dolore all’anca si manifesta all’altezza dell’inguine e riguarda principalmente i momenti in cui l’articolazione è coinvolta in processi di carico o comunque quando è in movimento. Più la patologia avanza, più si tenderà ad avvertire il dolore anche nei momenti di risposo, così come durante il sonno.

Progressivamente il dolore si estende verso la schiena, provocando anche difficoltà nella deambulazione e sensazione di instabilità quando si cammina.

A causa della sua sintomatologia caratteristica, dunque, l’artrosi dell’anca può diventare una patologia fortemente invalidante, che limita l’autonomia e il movimento del paziente.

 

artrosi all'anca: sintomi, come curarla - Centro Ortopedico e Fisioterapico Monteverde SanaMedical

 

Cause dell’artrosi all’anca

Quando si parla di un’artrosi primaria, dunque non manifestatasi a seguito di traumi o non conseguente a malformazioni dell’articolazione, la principale causa è il fisiologico processo di invecchiamento.

Acetabolo e testa del femore, le due componenti fondamentali dell’anca, sono ricoperte da uno strato cartilagineo. In presenza del processo degenerativo che colpisce l’anca, questo strato di cartilagine si assottiglia fino a provocare lo sfregamento dell’acetabolo contro la testa del femore. Proprio da tale sfregamento deriva la sintomatologia dolorosa e la rigidità dell’anca.

L’artrosi è una patologia molto comune: secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, a soffrire di artrosi in Italia sarebbero circa il 68% delle donne e il 49% degli uomini sopra i 75 anni. Questi dati ci informano inoltre di un’altra caratteristica di questa patologia: l’artrosi tende a colpire maggiormente le donne.

Secondo gli studi, il motivo sembrerebbe legato alla menopausa: durante l’età fertile, il livello degli estrogeni è tale da svolgere un ruolo protettivo nei confronti delle patologie reumatiche. Dopo la menopausa, la riduzione degli estrogeni esporrebbe invece a un maggiore rischio di degenerazione dei tessuti articolari.

Sebbene non possano essere definite cause dirette, esistono diversi fattori che possono esporre al rischio di sviluppare la coxartrosi, tra cui:

  • Sovrappeso e obesità, che possono mettere sotto stress le articolazioni;
  • Stile di vita sedentario;
  • Comorbidità con diabete;
  • Fattori genetici, come la presenza di un familiare affetto da artrosi.

 

Trattare l’artrosi all’anca senza intervento chirurgico

L’artrosi all’anca è una patologia degenerativa, dunque la condizione dell’articolazione tenderà inevitabilmente a peggiorare nel tempo. Fondamentale è quindi il trattamento tempestivo dell’artrosi, al fine di evitare il ricorso all’intervento di sostituzione protesica dell’anca.

Trattare l’artrosi d’anca senza intervento chirurgico richiede un approccio multifattoriale. Innanzitutto, essenziale è lavorare sulla prevenzione, rispettando accorgimenti come mantenere il peso sotto controllo e condurre una regolare attività fisica.

Quando l’artrosi è ormai in atto, terapie farmacologiche come l’utilizzo di antinfiammatori non steroidei (FANS) coadiuvati da infiltrazioni di PRP possono contribuire a gestire il dolore e l’infiammazione.

Il PRP, ovvero il plasma ricco di piastrine, è uno dei più importanti strumenti utilizzati dalla Medicina Rigenerativa per combattere il processo artrosico. Il PRP viene realizzato prelevando sangue dal paziente stesso che verrà opportunamente trattato per essere poi nuovamente iniettato. Il PRP ha un forte potere antinfiammatorio, e si è dimostrato efficace nel trattamento dell’artrosi, specialmente durante le prime fasi di sviluppo della patologia.

Anche la fisioterapia è una componente chiave del trattamento: sviluppando programmi di esercizi personalizzati e tecniche di gestione del dolore per il paziente, si riesce a rallentare il processo artrosico preservando il più possibile la salute delle articolazioni.

Artrosi Anca Esercizi

Gli esercizi mirati possono svolgere un ruolo cruciale nel gestire dolore e infiammazione provocati dall’artrosi all’anca.

Il rinforzo muscolare è fondamentale per stabilizzare l’articolazione e ridurre lo stress sulle superfici cartilaginee.

Gli esercizi di basso impatto, come quelli svolti nel nuoto o con l’utilizzo della cyclette, possono aiutare a mantenere la forza senza mettere eccessiva pressione sull’anca, evitando così di provocare dolore al paziente.

Gli esercizi di flessibilità, come lo stretching dei muscoli dell’anca, possono contribuire a migliorare la mobilità e alleviare la rigidità.

Qualsiasi esercizio dovrà comunque essere concordato con il proprio fisioterapista di riferimento e adeguatamente supervisionato così da non peggiore la condizione dell’articolazione.

Artrosi Anca Sport Consigliati

Anche se l’artrosi all’anca può limitare alcune attività a causa del dolore e della rigidità dell’articolazione, ci sono sport consigliati che possono essere praticati senza peggiorare la salute del paziente.

Continuare a praticare sport è indicato anche quando si riceve una diagnosi di artrosi all’anca, poiché la sedentarietà può provocare un rapido peggioramento della patologia. Mantenersi attivi è invece un importante fattore protettivo, che riesce a rallentare la progressione del processo artrosico.

Nuoto, ciclismo e attività come lo yoga o il pilates sono spesso raccomandati, così come anche la semplice camminata. Questi sport sono l’ideale per pazienti artrosici poiché offrono benefici all’articolazione senza esercitare un carico eccessivo su di essa. Tuttavia, è fondamentale consultare un fisioterapista e ancor prima un ortopedico specializzato prima di intraprendere qualsiasi nuovo regime di attività e ricordiamo di non sforzare mai l’articolazione in maniera eccessiva.

Cura dell’artrosi all’anca

Come abbiamo visto, la cura dell’artrosi all’anca è un processo continuo che richiede un impegno costante e un approccio multifattoriale. Oltre agli esercizi e alle terapie fisiche, è importante adottare uno stile di vita sano.

In conclusione, affrontare l’artrosi all’anca richiede una combinazione di strategie che comprendono esercizi mirati, gestione del peso e opzioni terapeutiche non invasive, laddove la condizione dell’articolazione permetta di evitare il ricorso all’intervento di sostituzione protesica.

La consapevolezza dei sintomi iniziali, insieme a una consulenza medica, è fondamentale per sviluppare un piano di cura personalizzato che possa migliorare la qualità di vita per chi vive con questa condizione.

 

L’importanza di un consulto in caso di dolore all’anca

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