Lussazione della Clavicola: trattamento e riabilitazione

La lussazione della clavicola, conosciuta anche come lussazione acromion claveare, è un infortunio molto comune, spesso causato da eventi traumatici, che comporta la dislocazione dell’articolazione che si trova tra la clavicola e la scopola. La dislocazione indica, infatti, l’atto con cui l’articolazione si sposta dalla sua naturale sede, provocando dolore, instabilità e difficoltà di movimento.

Per trattare correttamente una lussazione di clavicola è importante innanzitutto arrivare ad una diagnosi corretta, classificare la lesione in maniera adeguata e decidere, con il supporto di esami diagnostici precisi, la migliore opzione terapeutica.

In questo articolo illustriamo quali sono i sintomi, le cause e quali le possibili indicazioni terapeutiche per la lussazione di clavicola, dall’intervento chirurgico fino alla riabilitazione fisioterapica.

 

Sintomi e cause della lussazione della clavicola

La lussazione acromion claveare è una lesione che ha sempre un’origine traumatica, ovvero avviene in seguito a un incidente come una caduta o uno scontro che può verificarsi, ad esempio, in un contesto sportivo. I traumi che causano la lussazione della clavicola possono essere di due tipi:

  • Traumi intensi e diretti, tra cui rientrano cadute, infortuni sportivi, incidenti stradali;
  • Trauma da sollecitazioni ripetute: questo tipo di trauma ha generalmente un’intensità minore rispetto ai traumi diretti e si determina quando si compiono movimenti ripetitivi della spalla che possono danneggiare i legamenti e portare, nel tempo, ad una lussazione.

Soprattutto nel caso dei traumi diretti, i sintomi della lussazione di clavicola si avvertono immediatamente dopo l’evento che l’ha provocata. Tra i sintomi principali troviamo:

  • Dolore alla spalla, che si accentua quando si compiono movimenti;
  • Gonfiore e arrossamento della zona;
  • Difficoltà di movimento e sensazione che la propria capacità di muoversi sia fortemente limitata;
  • Deformazione della spalla: l’area può apparire diversa dal normale a causa della dislocazione dell’articolazione.

 

Analizzare i sintomi del paziente è fondamentale per indirizzarlo verso il giusto trattamento. Si utilizza in particolare la classificazione di Rockwood per individuare con precisione il tipo e la gravità della lesione. La lussazione acromion claveare può essere classificata come:

  • Grado I, quando si riscontra un semplice stiramento dei legamenti;
  • Grado II, in caso di rottura dei legamenti acromion claveari e stiramento dei legamenti coraco-clavicolari;
  • Grado III, quando si ha la completa rottura di tutte le tipologie di legamenti;
  • Grado IV, in presenza di lussazione posteriore della clavicola con possibile frattura dell’acromion;
  • Grado V, in caso di lussazione posteriore della clavicola con passaggio della clavicola dietro il muscolo trapezio;
  • Grado VI, il più grave, si riscontra quando oltre alla lussazione superiore della clavicola si ha una perforazione della cute.

Ciascun grado di lussazione prevede un trattamento specifico, con tempi di recupero e prognosi differenti.

 

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Diagnosi della lussazione acromion-clavicolare

Quando il paziente arriva dall’ortopedico in seguito ad una lussazione della clavicola, si procede con un esame obiettivo, valutando la presenza di dolore e altri sintomi, la possibile deformità della spalla e la sua mobilità.

Per confermare la diagnosi, l’ortopedico può eseguire specifici test come il Paxinos Test, in cui si esegue una pressione nel segmento distale dell’articolazione, oppure il test di adduzione orizzontale, in cui si cerca di portare l’arto lesionato in direzione della spalla controlaterale.

Per un’ulteriore certezza della diagnosi può essere infine richiesta l’esecuzione di specifici esami diagnostici, come una radiografia o una risonanza magnetica. La radiografia permetterà di osservare dettagliatamente la posizione dell’articolazione lesionata, mentre la risonanza magnetica metterà in evidenza la presenza di potenziali danni ai tessuti molli.

 

Lussazione di clavicola: trattamento conservativo e chirurgico

Per trattare correttamente la lussazione di clavicola è necessario valutare la gravità della lesione. Il ricorso all’intervento chirurgico per fortuna non è sempre necessario.

Generalmente, in caso di una lussazione di I o II grado, si preferisce attuare un trattamento di natura conservativa. Per curare queste lesioni si utilizza una combinazione di farmaci antinfiammatori e analgesici e si procede con un’immobilizzazione dell’arto.

L’articolazione viene immobilizzata grazie all’uso di uno specifico tutore. Il tempo in cui sarà richiesto al paziente di tenere fermo l’arto varia in base alla gravità della lussazione, ma in genere non vengono superati i 30 giorni. Alla fase di immobilizzazione seguirà un processo di riabilitazione fisioterapica.

Per lesioni di III grado o superiore si ricorre invece all’intervento chirurgico, che ha l’obiettivo di ripristinare la corretta posizione dell’articolazione acromion-claveare, stabilizzandola e riparando eventuali lesioni ai legamenti della spalla.

Dopo l’intervento può essere richiesto l’utilizzo di un nuovo tutore per proteggere l’articolazione. In questo caso, il paziente potrà iniziare la riabilitazione dopo circa 6 settimane dall’intervento.

 

Lussazione acromion-claveare: riabilitazione

Sia che si intraprenda un trattamento di natura conservativa che di natura chirurgica, la riabilitazione è di fondamentale importanza per il paziente. Il lavoro con il fisioterapista permetterà di tornare alla piena mobilità della spalla senza alcuna limitazione e senza provare più alcun dolore.

È importante che il programma riabilitativo per la lussazione di clavicola venga elaborato in maniera completamente personalizzata per il paziente, sulla base delle sue necessità e della gravità della lesione.

La riabilitazione dopo una lussazione di clavicola è un vero e proprio percorso che comprende diverse fasi. In una prima fase, in cui il dolore è più acuto, la fisioterapia ha l’obiettivo di ridurre il dolore e l’infiammazionemediante specifici esercizi, manipolazioni o massaggi.

In una seconda fase, in cui il dolore tende a diminuire, si lavora invece sul rinforzo muscolare, modificando il programma di esercizi. Successivamente, si passerà invece all’obiettivo di recuperare la mobilità della spalla per svolgere le proprie attività quotidiane, concentrandosi su movimenti più complessi e sul recupero della coordinazione.

Nel caso di pazienti sportivi, solo nell’ultima fase del processo riabilitativo si introdurranno nelle proprie sessioni terapeutiche degli esercizi specifici per tornare alla propria attività sportiva senza dolore.

 

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Lussazione clavicola: i tempi di recupero

Come si può immaginare, i tempi di recupero per una lussazione di clavicola variano largamente sulla base della gravità della lesione riportata.

In caso di una lussazione di basso grado, per la quale è indicato un trattamento conservativo, i tempi di recupero sono minori e possono aggirarsi attorno alle 4-6 settimane.

In caso di intervento chirurgico, sarà innanzitutto necessario attendere tra le 6 le 8 settimane prima di iniziare il percorso riabilitativo dopo l’operazione. Dopo i primi 3 mesi di riabilitazione, si potrà lavorare sul rinforzo dei muscoli per arrivare, dopo circa 6 mesi, alla ripresa delle attività sportive.

 

Esercizi per la lussazione acromion-claveare

La riabilitazione a seguito di una lesione di clavicola include un programma di esercizi terapeutici che hanno l’obiettivo di ridurre l’infiammazione dell’articolazione, migliorarne la mobilità e recuperare la piena funzionalità della spalla.

Il programma riabilitativo comprende dunque una combinazione di esercizi di rinforzo muscolare, di propriocezione e di coordinazione.

Fondamentale è precisare che tutti gli esercizi devono essere svolti sotto la guida di un fisioterapista esperto. Eseguire qualsiasi movimento dell’articolazione senza supervisione potrebbe peggiorare lo stato della lesione.

Ecco alcuni esempi di esercizi che possono essere svolti durante la riabilitazione:

  • Penduli: movimenti circolari del braccio in diverse direzioni. Questi esercizi sono indicati specialmente nella fase acuta della lesione e permettono di concentrarsi sulla mobilizzazione passiva dell’articolazione.
  • Rotatori esterni ed interni:esercizi per rinforzare i muscoli rotatori della spalla.
  • Esercizi isometrici:contrazioni statiche dei muscoli della spalla, da eseguire contro una resistenza, ad esempio contro un muro.
  • Esercizi con elastici:il fisioterapista può proporre al paziente diverse modalità di esercizio che comportano l’uso di elastici, tra cui aperture laterali, flessioni ed estensioni del braccio.
  • Esercizi di propriocezione, mirati a recuperare la coordinazione nel movimento.

 

Lussazione di clavicola: dove trattarla a Roma

Se in seguito ad un trauma hai subito una lussazione di clavicola e continui ad avere dolore, puoi affidarti alla professionalità dei nostri ortopedici per individuare la migliore opzione terapeutica per il tuo caso.

Nel nostro centro ortopedico e fisioterapico situato a Roma, nel quartiere di Monteverde Nuovo, potrai avvalerti anche della consulenza dei nostri fisioterapisti esperti per elaborare un piano di trattamento che ti permetta di tornare al movimento nel minor tempo possibile.

Il nostro fisioterapista Marco Esposito è specializzato in riabilitazione sportiva e potrà guidarti verso la piena ripresa delle tue attività sport-specifiche.

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